Interrompo il silenzio di questi ultimi
giorni passati tra lavoro e preparazione per Fa' la cosa giusta! per
parlare di una cosa cui tengo particolarmente: domani, 17 marzo 2011,
sarà la Festa per i 150 anni d'Italia, e sentire tutte le polemiche
che sono state messe in piedi mi ha estremamente avvilita, nonché
fatta un po' inalberare (per non scadere in linguaggi più coloriti).
Quindi ci tengo molto ad annunciarvi che, senza remore:
CartEssenza è felice di festeggiare i
150 anni di Unità d'Italia!
(L'immagine qui sopra è protetta da copyright e proviene dal sito del Governo Italiano. Il detentore del copyright ne permette l'uso solo per scopi non commerciali
a patto che «le note di copyright, gli autori ove indicati o la fonte
stessa devono in tutti i casi essere citati nelle pubblicazioni in
qualunque forma realizzate e diffuse». Per maggiori informazioni,
consulta la nota di copyright del sito.)
Purtroppo, come dicevo sopra, questa
festa ha portato con sé molte polemiche, e di cose (anche davvero
brutte, vergogna!) se ne sono dette di tutti i colori. Quindi eccomi
qua a dare tutto il sostegno che mi è possibile al mio Paese, che
troppo spesso vedo maltrattato, umiliato, calpestato.
Partiamo dalla cosa più semplice: a me
piace l'Italia, tutta.
Mi piacciono le differenze e le
uguaglianze, mi piacciono i dialetti ed allo stesso tempo adoro
l'italiano perfetto, mi piacciono le trofie al pesto ma anche le
lasagne, la carbonara e la mozzarella di bufala (e qui, chi più ne
ha, più ne metta!). Mi piace sapere di poter viaggiare in un giorno
dalle nevi del Nord al sole del Sud, senza mai cambiare Stato, ed
avere ovunque e comunque talmente tante cose da vedere ed imparare
attorno a me che una vita sola non basta. Mi piacciono i proverbi,
che anche se variano di regione in regione la saggezza rimane la
stessa, e gli occhi degli anziani, che da qualsiasi luogo provengano
hanno sempre quella fierezza tutta nostra, piena di esperienze, di
amore per la vita e di sapere.
Certo, i problemi ci sono, ed io faccio
parte di quella generazione che paga per i soprusi e gli sbagli, le
corruzioni e i maneggi di chi è venuto prima (e troppo spesso è
ancora qui).
Come molti sto arrancando in mezzo alla
crisi, e vedo i forti contrasti che ci sono in una società che si
basa sulla famiglia ma impedisce per cause di forza maggiore a tutta
una generazione di crearsene una (famiglia? Ma se non ho neppure una
casa! ;) ), che si basa sul lavoro ed anche di quello per molti
neppure l'ombra.
Guardo i Tg e vedo miriadi di coetanei
che parlano da questo o quel paese straniero; per un certo periodo ho
anche pensato che l'avrei fatto anch'io, invece oggi non li invidio più:
non lascerei il mio Paese per nulla al mondo, il mio posto è qui,
questa è casa mia, e farò in modo, nel mio piccolo, di renderla il
più pulita ed accogliente possibile. Incominciando dallo stringere i
denti per non farmi sbattere fuori, lontano, dove se ho un cervello
non posso più nuocere agli interessi dei soliti furbi.
Se rimanere significa avere almeno un
tentativo a disposizione per cambiare le cose in meglio, allora
teneteveli pure gli stipendi da favola, i macchinoni inutili, le
vacanze a Ibiza. Non mi renderanno la vita migliore se avrò dovuto
cedere qualcosa di così prezioso come la mia casa per averli. Non è
un guadagno, è un ricatto.
Perché poi allora mi viene da pensare
a tutti i ragazzi, della mia età ed anche più piccoli, che hanno
lottato 150 anni fa per un'idea anche se sembrava difficile, forse
impossibile; non sono fuggiti, e non sono neppure rimasti per
lamentarsi: hanno lottato per provare a cambiare le cose, ed alla
fine, seppur con grandi sacrifici, ce l'hanno fatta. Ecco perché,
nonostante i bisticci, la crisi, le schifezze della politica, voglio
crederci nell'Italia e nella sua unità: perché significa credere che è vero che le
belle idee alla fine vincono, perché significa che noi stessi siamo
già parte di una bella idea andata a buon fine...quale auspicio
migliore? Smettiamola di parlare e di mugugnare (se ve lo dico io che
son ligure - e qui il mugugno è sport regionale - vuol dire che è
proprio il caso, ve lo assicuro!) ed impariamo a combattere per i
nostri sogni; così nel nostro piccolo avremo fatto un passo verso
qualcosa di migliore.
Ed ancora: a me l'Italia piace DAVVERO
TUTTA!
Il mio papà è ligure, la mia mamma è
siciliana, i miei nonni sono siciliani, piemontesi, toscani, ho
parenti in gran parte delle regioni d'Italia e mi piace pensare che
la famiglia sia comunque unita. Non solo: nella mia vita ho
conosciuto persone straordinarie che considero come fratelli e
sorelle; non sono sparsi nel mondo a casaccio, siamo tutti a casa:
parliamo la stessa lingua anche se ci divertiamo ad insegnarci i
diversi dialetti, mangiamo le stesse cose anche se quando ci
ospitiamo la specialità è quella del posto, abbiamo climi diversi
ma tutti abitiamo in luoghi con centinaia di anni di storia e
capolavori inestimabili. Dalla Sicilia al Trentino abbiamo l'arte ed
il gusto per il bello nei geni, nel sangue, tutti.
Io trovo che questo sia bellissimo, mi
dite cosa c'è da lamentarsi e da polemizzare?
Quel che è certo è che il 17 marzo
2011 festeggeremo una data storica, mentre spero con tutto il cuore
che le schifezze che ho sentito dire ultimamente e che abbattono il
morale di tutti gli Italiani (comunque la pensino) rimangano solo
vuote barzellette delle quali tra qualche tempo non rideremo neppure
più.
Quindi, per concludere la mia
filippica: ok, ci sono dei problemi, a volte anche grossi e li
abbiamo ben presenti. Ma questa non è una motivazione per mollare,
per fare polemiche avvilenti, per passare sopra alla nostra storia.
In questo periodo difficile, più che
mai, sono felice di sentirmi vicina ai parenti ed agli amici che ho
sparsi in tutta Italia, perché è solo se ci sentiremo uniti che
potremo cambiare ciò che non va.
Auguro quindi buona Festa dell'Unità d'Italia a
tutti,
amiamo di più il nostro Paese e vogliamoci così un po' più
di bene anche noi!